giovedì 19 aprile 2012

Allarme "plastica" nei cibi...


L'ultimo allarme in tema di alimentazione viene lanciato da un esperimento compiuto a San Francisco : sono state prese cinque famiglie a campione e sono state messe per tre giorni a dieta, non a base di cibi particolari, semplicemente con alimenti che non avevano avuto nessuna contaminazione con la plastica.

Il risultato? Ebbene, il confronto delle analisi ha lasciato i medici senza parole : i livelli di Bisfenolo A , composto di tipo organico usato per indurire la plastica, erano crollati di due terzi; inoltre, quelli di etilesilflatato, la sostanza che rende la plastica flessibile e trasparente, si erano dimezzati.





Sembra proprio dunque che l'uso del materiale plastico influenzi particolarmente il nostro apparato gastroenterico : sul banco degli imputati, quindi, le bottiglie dell'acqua e dei succhi di frutta piuttosto che la carta che avvolge il burro o la margarina o la plastica che sigilla gli affettati o le insalate lavate già pronte per essere consumate.

La tossicità di alcuni composti della plastica non è una novità : già due anni fa, il Canada aveva ufficialmente bandito l'uso di Bisfenolo A dichiarandolo dannoso per la nostra salute; c'è da chiedersi se sia nocivo solo in quello Stato oppure anche nel resto del mondo...

Oltre ai conservanti introdotti negli alimenti per favorirne la conservazione, dunque, si devono fare i conti anche con quelle sostanze contenute negli imballaggi di plastica che, essendo volatilissime,finiscono inevitabilmente per aggredire i cibi ; certo, si cerca di minimizzare il pericolo trattandosi di modeste percentuali, ma occorre considerare la cosiddetta “azione cumulativa” nel tempo, che finirebbe per danneggiare il nostro organismo, giorno dopo giorno, come le goccie d'acqua da un rubinetto che perde.

Verranno presi dei provvedimenti in futuro? L'incertezza è d'obbligo, visto che le multinazionali dell'industria della plastica sono riuscite sino ad ora a fare muro contro eventuali misure governative...

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