mercoledì 11 aprile 2012

Ikea riscopre l'Italia, aumenta la produzione nel nostro Paese


Si è tanto discusso ultimamente di quanto il settore della produzione di beni in Italia risenta della concorrenza asiatica, causato dall'aumento delle importazioni di prodotti provenienti dall'Oriente : Il cosiddetto “Made in Italy” , quello autentico per intenderci, sta diventando merce sempre più rara.

A sfatare questa tendenza negativa, ci pensa Ikea, il noto colosso svedese leader nel campo dell'arredamento per la casa : infatti, l'Amministratore delegato del gruppo in Italia, Lars Peterson ha annunciato di aver dato il via libera per lo spostamento di 3 produzioni dall'Asia proprio nel nostro Paese.




Le produzioni che arriveranno dall'Asia avranno certamente un effetto benefico, in quanto incrementeranno il numero di aziende che lavoreranno per gli scandinavi; inoltre nel corso del 2012, i punti vendita di Ikea saliranno a 20, per un totale di circa 11.000 persone impiegate.

Può essere l'inizio di “un'inversione di marcia” , di una “controtendenza” nell'economia italiana? C'è da augurarselo, soprattutto perchè la strada che ha intrapreso Ikea non è motivata solo dalla simpatia per il nostro Paese : se infatti gli svedesi hanno deciso di produrre da noi è perchè, fondamentalmente, a loro conviene.

Per quali motivi? Innanzitutto, per le spese riguardanti la logistica : i costi delle materie prime e il trasporto sono notevolmente aumentati, incidendo maggiormente sul prezzo finale. In secondo luogo, l'Italia possiede una grande tradizione per ciò che riguarda il livello qualitativo del prodotto finito; Ikea si è fatta due conti in tasca e ha evidentemente capito che più l'articolo è fatto male, più aumenta il rischio di reclami, con una conseguente perdita d'immagine per l'azienda.

Ikea, a questo proposito, ha voluto comparare la produzione di un suo famoso modello di libreria, chiamata “Billy”, fatta sia in Italia che altrove : ebbene, è emerso che quella prodotta nel nostro Paese è stata quella che ha subito il minor numero di reclami e non può che essere un motivo di orgoglio.

Auguriamoci che la filosofia svedese unita all'estro e alla bravura dell'artigianato italiano possano creare un connubio importante, affinchè possa diventare uno dei primi mattoncini sui quali riedificare la nostra economia attualmente dissestata.  

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