lunedì 16 aprile 2012

La tariffa bioraria, in arrivo una nuova beffa?


Ci avevano insegnato, ci avevano istruito con cura e con diligenza, su come risparmiare i nostri bei soldini, facendo andare la nostra lavatrice o la lavastoviglie e lo scaldabagno, dopo le 7 di sera o prima delle otto del mattino.

Avevamo imparato bene anche il nome, si chiamava “tariffa bioraria” e dal 2010 ci consentiva di alleggerire il peso della nostra bolletta elettrica, proprio grazie al particolare sconto applicato alla cosiddetta “fascia notturna”.



Ma si sa, l'Italia è un Paese di mercanti e, come dice il proverbio, le promesse spesso sono tali : infatti, in seguito ad una piccola rivoluzione nel mercato dell'energia, ci si è accorti che utilizzare i nostri elettrodomestici nella fascia notturna, non è più così conveniente come fino a poco tempo fa.

Tutto questo è dovuto soprattutto all'aumento della diffusione delle nuove fonti di energia, eolico e specialmente fotovoltaico : infatti, quando vanno a pieno regime, soprattutto di giorno, hanno diritto di precedenza rispetto alle altre forme di energia.

Cosa succede in pratica? Con l'arrivo delle ore serali, la fornitura di energia fotovoltaica diminuisce, ma è anche vero che la rete elettrica deve sostenere un aumento del “carico” dovuto per l'appunto al maggiore consumo di elettricità nella fascia notturna; da qui deriva un innalzamento dei costi di produzione che finisce quindi per incidere sui consumatori finali.

Ecco perchè nel 2011, la tariffa nella fascia giornaliera ha registrato un aumento contenuto pari a circa il 7%, mentre nelle altre ore l'incremento è stato pari al 20%; gli ultimi dati, relativi al mese di Marzo, parlano addirittura di sorpasso della tariffa notturna rispetto a quella diurna.

L'Autorità per l'Energia sta studiando un piano per “limitare i danni” ai consumatori; intanto, continuiamo a fare i conti con l'inflazione e con i nostri pochi euro che ci rimangono a fine mese (per chi ancora ci arriva....); certo, sapere che anche dove un tempo contavamo di risparmiare, non è più così, suona come un'ulteriore beffa.

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